PARETO, UN PADRE DELL’AZIENDA MODERNA
Vilfredo Pareto, una figura centrale nella storia economica e sociologica, è spesso celebrato per i suoi contributi che hanno profondamente influenzato il modo in cui le moderne aziende operano e prosperano. La sua capacità di analizzare e comprendere le dinamiche economiche ha fornito strumenti fondamentali per il miglioramento continuo e l’efficienza organizzativa. Sebbene i suoi lavori siano stati riscoperti e valorizzati solo dopo decenni, oggi le sue teorie sono indispensabili per chiunque voglia approfondire la gestione aziendale e l’ottimizzazione delle risorse.
Pareto e il principio 80/20
Indiscussa gloria italiana ma sconosciuto ai più, Vilfredo Pareto, ingegnere, economista e sociologo italiano vissuto tra l’800 e i primi anni del Novecento, è oggi universalmente riconosciuto come un padre dell’azienda moderna grazie all’apprezzamento di studiosi americani e giapponesi.
Infatti, il merito della riscoperta dei suoi studi lo si deve a Joseph Juran, uno dei padri del moderno Quality Management, che rivalutò le idee di Pareto e contribuì alla sua collocazione nell’olimpo dei padri dell’azienda moderna, accanto a Crosby, Juran, Deming, Ishikawa, Taguchi, e altri.
Il Comprendere il Principio di Pareto
Due sono i risultati ottenuti da Pareto che hanno una particolare rilevanza per la soluzione dei problemi delle organizzazioni. Il primo, che tratteremo di seguito, si riferisce al famoso principio noto anche come la regola dell’80/20; il secondo si riferisce all’ottimo paretiano o efficienza paretiana, un concetto largamente applicato in economia, nella teoria dei giochi, in ingegneria e nelle scienze sociali.
Il principio dell’80/20 è nato a seguito di studi economici condotti da Pareto nel 1897 in alcuni territori italiani; analizzando la dichiarazione dei redditi di alcune zone, Pareto evidenziò che la maggioranza della ricchezza, con una percentuale di circa l’80%, era in possesso del 20% della popolazione. Questa legge empirica fu formulata da Juran nel 1941, nonostante Pareto avesse scoperto il principio. Pareto non riuscì ad entusiasmare i colleghi economisti e il suo principio fu dimenticato, fino a quando Juran capì che il principio di Pareto si adattava perfettamente anche ai problemi e alle cause che li generano.
Applicando questo principio al controllo statistico della qualità, Juran ottenne reazioni incredibili. Definì il principio “la regola dei pochi elementi essenziali” in cui contrappose “i pochi elementi essenziali” (vital few) ai “molti ininfluenti” (trivial many), e mostrò come i difetti nella qualità potessero essere ampiamente eliminati, in modo veloce ed economico, focalizzando l’attenzione sulle poche cause principali. Il principio di Pareto può essere così sintetizzato: la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause.
Qualcuno ha ribattezzato questo principio come il “principio di Murphy dell’impresa”: laddove l’80% dei profitti viene prodotto dal 20% degli impiegati; oppure l’80% delle istanze all’assistenza clienti proviene dal 20% dei consumatori; o ancora l’80% dei risultati derivano dal 20% del lavoro e così via.
Il Diagramma di Pareto
Il Diagramma di Pareto, diretta conseguenza del Principio di Pareto, è uno degli strumenti di monitoraggio e controllo maggiormente utilizzati dai project manager. Questo importante strumento è la combinazione di un grafico della distribuzione percentuale di un fenomeno, in ordine decrescente (diagramma a barre), con quello della distribuzione cumulata delle frequenze (curva di Lorenz). Il grafico permette di valutare a colpo d’occhio quali sono i fattori (gli elementi rilevanti) che maggiormente incidono su un dato fenomeno ed è quindi un utile strumento nelle analisi e nei processi decisionali.
Ipotizziamo di analizzare i guasti di un motore al fine di migliorarne la qualità. La tabella riportata riporta la classe del guasto con la relativa frequenza unita all’incidenza cumulata.
Il diagramma correlato è il seguente:
Analisi dei dati con il Diagramma di Pareto
Dall’analisi dei dati si può notare che circa l’80% dei guasti è dovuto solo alle prime tre tipologie di guasto (20% delle cause). In questo modo si chiarisce che sarà possibile migliorare la qualità del prodotto concentrandoci solamente sulle prime tre tipologie di guasto. Il diagramma di Pareto può essere utilizzato sempre, a condizione di disporre di dati affidabili sul problema, ed è particolarmente utile per:
- Controllare le varie opinioni a proposito delle cause principali di un problema;
- Affinare l’analisi su un problema;
- Confrontare l’evoluzione del problema prima e dopo la soluzione;
- Verificare che le modifiche apportate siano ancora efficaci;
- Informare gli stakeholder che non partecipano al gruppo qualità.
Per sviluppare un diagramma di Pareto si può procedere nel seguente modo:
- Rilevazione e classificazione dei dati;
- Ordinamento dei dati in ordine decrescente;
- Creazione del diagramma;
- Creazione della curva cumulativa.
Il principio di Pareto è ampiamente applicato nel Total Quality Management (TQM) e nel Six Sigma. Anche se i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche e sono solo indicativi, è interessante notare come numerosi fenomeni anche recentemente osservati, come la distribuzione mondiale del reddito pro-capite, abbiano una distribuzione statistica in linea con questi valori.
Va dunque precisato che l’80/20, anche se è un rapporto che si manifesta in molti campi e come argomenta Koch può diventare la chiave per il controllo della nostra vita, non è una regola matematica ma una indicazione che può benissimo essere espressa anche con 70/30 o perfino con 90/10.