NUOVO CODICE CONTRATTI PUBBLICI: COMPETENZE E RUOLO DEL RUP
Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici rivede la figura del RUP, che diventa Responsabile Unico del Progetto e non più del procedimento.
Il passaggio di responsabilità da “procedimento” a “progetto” è coerente con il nuovo contesto determinato dal principio del risultato, sottolineando ulteriormente il ruolo del RUP come Project Manager, responsabile di una serie di fasi preordinate alla realizzazione dell’intervento pubblico.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, entra in vigore il nuovo codice dei contratti pubblici, che introduce diverse novità per le imprese edili interessate agli appalti pubblici, per i professionisti impegnati nelle gare di ingegneria e architettura, e per i RUP.
Nello specifico, il ruolo del RUP nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 32/23) è disciplinato dall’art. 15.
Un primo elemento di novità è la mutata denominazione in Responsabile Unico del Progetto (o di “intervento”) e non più di “procedimento”, per evidenziare che il nuovo RUP è responsabile dell’intero intervento, evitando sovrapposizioni e confusione con il Responsabile del Procedimento di cui all’art. 5 della Legge n. 241/1990.
Il nuovo codice dei contratti pubblici ha voluto superare questo equivoco concettuale, cambiando la denominazione ma mantenendo inalterato l’acronimo, per sottolineare che il ruolo del RUP è quello di responsabile non di uno o più procedimenti, ma di tutto l’intervento pubblico.
La transizione dalla responsabilità del “procedimento” a quella del “progetto” è coerente con il nuovo contesto delineato dal principio del risultato, e rafforza il ruolo del RUP come Project Manager, responsabile di una serie di “fasi” preordinate alla realizzazione di un “progetto” o “intervento pubblico”. Per queste fasi, si può prevedere la nomina di un “responsabile di fase” a sostegno dell’attività del RUP.
Infatti, l’art. 15 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici definisce le competenze del RUP per le fasi di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione di ciascuna procedura prevista.
In particolare, il comma 4 prevede la possibilità, su richiesta del RUP, per le stazioni appaltanti e gli enti concedenti, di nominare un responsabile per le fasi di programmazione, progettazione ed esecuzione, e un responsabile per la fase di affidamento, a sostegno delle attività del RUP.
In caso di nomina dei responsabili di fase, rimangono in capo al RUP gli obblighi – e le connesse responsabilità – di supervisione, coordinamento, indirizzo e controllo, mentre ai responsabili di fase sono assegnati i compiti e le responsabilità delle singole fasi di cui sono incaricati.
Questa opzione introduce quindi il principio di “responsabilità per fasi” e presenta il vantaggio di evitare un’eccessiva concentrazione di compiti e responsabilità operative in capo al RUP, spesso difficili da gestire nella pratica, consentendo nel contempo una maggiore specializzazione all’interno delle singole “fasi”.
NUOVO CODICE CONTRATTI PUBBLICI: RUP E COMPETENZE NECESSARIE
Nel nuovo codice dei contratti pubblici emerge ancora più chiaramente la necessità di competenze specifiche che il RUP deve possedere per poter “governare” efficacemente i progetti.
Il Project Management offre un contributo fondamentale in questo contesto, fornendo le conoscenze necessarie per presidiare l’intero intervento pubblico. Permette inoltre di gestire la triangolazione tra tempi, costi, qualità delle prestazioni, prodotti e livelli di servizio, consentendo una gestione dei progetti efficace ed efficiente.
In effetti, l’importanza di una formazione specifica in project management per il RUP è stata già riconosciuta nella “Linea Guida ANAC n. 3, di attuazione del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50” e più recentemente nelle “Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC”, dove si fa riferimento alla Norma UNI ISO 21502 (Guida alla gestione dei progetti), specificamente indirizzata agli appalti pubblici.
Questa necessità di una formazione adeguata in project management per il RUP è stata ulteriormente riconfermata nel nuovo codice dei contratti pubblici.
Infatti, nell’Allegato I.2 – Attività del RUP, all’articolo 5 – Requisiti di professionalità del RUP per appalti, concessioni di lavori e per servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura, si sottolinea l’importanza di un’adeguata competenza per il responsabile di progetto, acquisita anche mediante la frequenza, con profitto, di corsi di formazione in materia di Project Management.
IL NUOVO CODICE CONTRATTI PUBBLICI E LA QUALIFICAZIONE ISIPM
Per acquisire le competenze di project management richieste per il RUP, è particolarmente indicato il percorso di certificazione e qualificazione proposto dall’Istituto Italiano di Project Management (ISIPM). Questo percorso fa riferimento ai contenuti definiti dalle Norme UNI ISO 21500 e 21502 ed è riconosciuto come valido per ottenere la Certificazione del Project Manager in conformità alla Norma UNI 11648 (Guida al Project Management: Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza).
Il percorso è pienamente coerente con le indicazioni del codice dei contratti pubblici. La frequenza, con profitto, di corsi di formazione in materia è attestata dal superamento dell’esame, e i programmi dei corsi si basano sulle Norme UNI ISO 21500 e 21502, che sono esplicitamente citate negli allegati del nuovo codice dei contratti pubblici.
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