Whistleblowing e Modello 231: obblighi e vantaggi aziendali
Introduzione al Decreto Legislativo 231/2001
Il Decreto Legislativo 231/2001 ha segnato una svolta epocale nella regolamentazione della responsabilità amministrativa delle imprese, introducendo il concetto di responsabilità d’impresa per reati commessi nell’interesse o a vantaggio della società. Nel corso degli anni, il decreto si è evoluto, estendendo le sue applicazioni e integrando meccanismi di prevenzione, come il whistleblowing, per migliorare la trasparenza e la legalità.
L’Origine del Whistleblowing: perché è stato introdotto
Il whistleblowing è stato introdotto in Italia come strumento per combattere la corruzione e le pratiche illecite all’interno delle organizzazioni, sia pubbliche che private. L’obiettivo principale è garantire che i dipendenti possano segnalare reati o violazioni normative senza timore di ritorsioni, migliorando la compliance aziendale e la trasparenza organizzativa.
Quando è nato?
La prima normativa italiana sul whistleblowing risale alla Legge 179/2017, che ha integrato il sistema di segnalazione in contesti pubblici e privati. Con l’introduzione delle nuove direttive europee, in particolare la Direttiva (UE) 2019/1937, l’Italia ha recepito nuove tutele, che sono entrate in vigore nel 2023.
Come si applica il Whistleblowing nelle Organizzazioni
L’implementazione del whistleblowing richiede una pianificazione accurata e la creazione di un sistema strutturato. Le organizzazioni devono adottare un sistema di segnalazione che permetta ai dipendenti di inviare le proprie segnalazioni in modo sicuro e anonimo, garantendo la riservatezza e l’assenza di ritorsioni.
Passaggi per l’adozione:
- Creare un canale di segnalazione digitale o fisico.
- Informare i dipendenti sulle modalità e la sicurezza della procedura.
- Definire le modalità di verifica e gestione delle segnalazioni.
I Whistleblower e la loro protezione
Il whistleblower è qualsiasi dipendente, collaboratore, o fornitore che segnala un illecito o una violazione normativa all’interno di un’azienda. Il decreto prevede la protezione del whistleblower, tutelandolo da ogni tipo di ritorsione, tra cui licenziamenti, demansionamenti o discriminazioni.
Protezioni previste:
- Anonimato durante la fase di segnalazione.
- Divieto di licenziamento o penalizzazioni a seguito della segnalazione.
- Eventuali sanzioni a carico dell’azienda in caso di mancato rispetto di queste tutele.
Impatto sulle Aziende che hanno già adottato il Modello 231
Le aziende che hanno già adottato il Modello 231 devono aggiornare i loro sistemi per includere le nuove disposizioni normative sul whistleblowing. L’integrazione prevede la revisione delle procedure di gestione dei reati, assicurandosi che i canali di segnalazione siano conformi alle direttive europee e nazionali.
Cambiamenti necessari:
- Aggiornamento del Modello 231 con nuove procedure per la gestione del whistleblowing.
- Revisione delle policy interne per includere le tutele ai whistleblower.
- Formazione del personale e sensibilizzazione alle nuove normative.
Adottare il Modello 231 dopo il Decreto Whistleblowing
Per le aziende che intendono adottare il Modello 231 dopo l’entrata in vigore del decreto sul whistleblowing, sarà fondamentale includere fin da subito le disposizioni relative alle segnalazioni interne. La mancata implementazione di un sistema di whistleblowing potrebbe comportare sanzioni e un aumento dei rischi legali.
Integrazioni al Modello 231:
- Creazione di un canale di segnalazione sicuro e riservato.
- Inclusione delle procedure per la protezione dei whistleblower.
- Nomina di un responsabile per la gestione delle segnalazioni.
L’adozione del Modello 231 e l’integrazione del Whistleblowing non si limitano alla creazione di procedure e canali di segnalazione.
È fondamentale sviluppare una cultura aziendale che favorisca la trasparenza e la fiducia tra i dipendenti.
La formazione aziendale gioca un ruolo cruciale in questo processo: i dipendenti devono comprendere l’importanza delle segnalazioni e sentirsi protetti nel farle. Organizzare sessioni formative regolari può contribuire a creare consapevolezza, assicurando che tutti, dal personale operativo ai dirigenti, conoscano le modalità e le tutele legate al whistleblowing.
Inoltre, promuovere una cultura della segnalazione incoraggia comportamenti etici e riduce i rischi di reati o illeciti. Quando i dipendenti sono educati su come e quando segnalare potenziali violazioni, l’organizzazione diventa più resiliente e conforme alle normative.
Questo approccio proattivo non solo riduce il rischio di sanzioni legali, ma rafforza anche la reputazione aziendale, dimostrando un impegno verso la legalità e la trasparenza.
Il whistleblowing rappresenta una componente essenziale della governance aziendale moderna, specialmente in combinazione con il Modello 231. L’integrazione non si limita alla conformità normativa, ma richiede un cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione. La formazione aziendale gioca un ruolo fondamentale nel promuovere una cultura della segnalazione che incoraggi i dipendenti a segnalare illeciti in totale sicurezza.
Adottare un sistema efficace di whistleblowing, supportato da una cultura aziendale incentrata sulla trasparenza e sull’etica, non solo protegge l’organizzazione da rischi legali, ma rafforza la fiducia interna ed esterna. Aggiornare o realizzare un Modello 231 che includa questi aspetti permette alle aziende di essere più resilienti, competitive e rispettose delle normative, dimostrando un chiaro impegno verso la responsabilità sociale e la legalità.